LA TRAGEDIA DEL GOLGOTA (ELLEN WHITE) TRATTO DA QUESTO LIBRO


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Matteo 26:36-46

Allora Gesù andò con loro in un luogo, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». 37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e grande angoscia. 38 Allora egli disse loro: «L'anima mia è profondamente triste, fino alla morte; restate qui e vegliate con me». 39 E, andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu». 40 Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: «Così non avete potuto vegliare neppure un'ora con me? 41 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; poiché lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42 Si allontanò di nuovo per la seconda volta e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà!». 43 Poi, tornato di nuovo, li trovò che dormivano, perché i loro occhi erano appesantiti. 44 E, lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, dicendo le medesime parole. 45 Ritornò poi dai suoi discepoli e disse loro: «Da ora in poi dormite pure e riposatevi; ecco l'ora è giunta e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. 46 Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino».”

Egli temeva che la Sua natura umana non fosse capace di sostenere la lotta imminente contro il principe della podestà delle tenebre. In questo caso la stirpe umana sarebbe irrimediabilmente perduta. L’ira di Dio contro i peccato pareva strappargli la vita. Durante i 3 anni del ministero di Cristo, Satana aveva preparato la prova finale.

“L’angoscia interiore di chi ha sofferto il dolore dell’umanità trova, in un giardino immerso nel silenzio, la strada della vittoria per chi ancora spera. Se quelle ore nel giardino fossero state trascorse nella veglia e nella preghiera col Salvatore, i discepoli non avrebbero abbandonato Gesù nell’ora solenne e Pietro non sarebbe stato lasciato in balìa di se stesso e non avrebbe rinnegato il Suo Maestro. La loro fede aveva bisogno di essere sorretta da una forza più che umana per resistere al trionfo delle potenze delle tenebre. Ma Gesù non li rimproverò ma li esortò: “41 Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione”   Essi guardarono la Sua faccia con terrore, esprimeva un’angoscia spirituale per loro incomprensibile, e tornato indietro ricadde prostrato, sopraffatto dal dolore. Gesù fu ripreso dalla Sua agonia. Il Suo dolore era più grande di prima. Gesù che aveva vinto, ostinate volontà e cuori pieni di malizia procedendo nella divina Maestà del Figlio di Dio, poche ore prima aveva affidato a Padre i discepoli e la Sua chiesa, ora il Suo corpo è prostrato al suolo come per trovare un pò sollievo; le parole sgorgarono tremanti dalle labbra di Gesù: “Padre Mio, che questo calice trapassi da me, che Io non beva; ma la Tua volontà sia fatta.” Tre volte aveva pronunciato quella preghiera.

Egli rimase solo, nessuno sostenne il Suo capo e asciugato la Sua fronte, nessuno del popolo è stato con Lui. Eppure non era solo, Dio ha sofferto con il Figlio. Quando finalmente la crisi fu superata, un angelo di Dio venne al Redentore, i discepoli si svegliarono improvvisamente, destati da una luce che risplendeva intorno a Salvatore. Cristo era vincitore di Satana e con Lui lo sarebbe stata anche l’umanità. Stanchi e assonnati i discepoli si riassopirono. Il Salvatore si alzò, cercò i Suoi e, per tre volte, li trovò addormentati, allora disse: “«Da ora in poi dormite pure e riposatevi; ecco l'ora è giunta e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. 46 Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino».” 

Non si erano ancora spente l’eco di queste parole, che già si udivano i passi della moltitudine ostile. Giuda la guidava, immediatamente seguito dal sommo sacerdote.

Arresto di Gesù
47 E mentre egli parlava ancora, ecco Giuda, uno dei dodici, arrivò, e con lui una grande turba con spade e bastoni, mandati dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48 Or colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che io bacerò, è lui; prendetelo». 49 E in quell'istante, accostatosi a Gesù, gli disse: «Salve, Maestro!». E lo baciò caldamente. 50 E Gesù gli disse: «Amico, cosa sei venuto a fare?». Allora essi, accostatisi a Gesù, gli posero le mani addosso e lo presero. 51 Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, stesa la mano, trasse fuori la sua spada e percosse il servo del sommo sacerdote, recidendogli un orecchio. 52 Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada. 53 Pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi più di dodici legioni di angeli? 54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire così?». 55 In quello stesso momento Gesù disse alle turbe: «Voi siete usciti a prendermi con spade e bastoni, come contro un brigante; eppure ogni giorno ero seduto in mezzo a voi nel tempio ad insegnare, e non mi avete preso. 56 Ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono.”

Quando Giuda il traditore si accostò a Gesù, gli prese la mano , come si fa con un amico e gli diede un bacio, Gesù gli disse:”Amico, cosa sei venuto a fare?”Giuda si era dato in mano a Satana e non aveva più la forza di resistergli. Gesù non rifiutò il bacio del traditore. Egli ci da esempio di pazienza, amore e compassione. Allora legarono quelle mani che non avevano fatto che del bene. I discepoli quando videro le mani di Colui che amavano legate furono elusi e sdegnati, nella sua ira Pietro trasse la spada e tagliò un orecchio al servitore del somma sacerdote. Gesù per un momento padrone di sé, libero della pressione dei soldati romani, ne sanò l’orecchio. Poi si rivolse a Pietro disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada. 53 Pensi forse che io non potrei adesso pregare il Padre mio, perché mi mandi più di dodici legioni di angeli? 54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, le quali dicono che deve avvenire così?». I discepoli soffrirono molto a causa della remissività di Gesù. Eppure sono stati testimoni del Suo potere, sapevano che Gesù volendo, poteva liberarsi, ma furono mortificati e presi dal terrore lo abbandonarono. Era solo fra le urla e gli schiamazzi, fu condotto alla sede di un tribunale terreno per essere deriso e condannato a morte da uomini peccatore. 

Ho presentato il mio dorso a chi mi percuoteva e le mie guance a chi mi strappava la barba; non ho nascosto il mio volto all'ignominia e agli sputi. 7 Ma il Signore, l'Eterno, mi ha soccorso, per cui non sono stato confuso; per questo ho reso la mia faccia come una selce e so che non sarò svergognato.” Isaia 50:6

Satana istigava il popolaccio guidato dai sacerdoti per provocare una reazione da parte del Redentore per spingerlo a liberarsi per distruggere l’opera del redentore.

 Gesù era appena uscito dalla porta della casa di Pilato, che la croce, già preparata per Barabba, gli fu posta sulle spalle fiaccate e sanguinanti. Il Salvatore si era appena incamminato che già cadeva al suolo privo di sensi. La povera madre avrebbe voluto sollevargli il capo pieno di ferite e asciugare quella fronte che altre volte aveva riposato sul suo seno. Cadde varie volte al suolo come morto, ma non ebbero nessuna , trovarono Simone un Cireneo che portò la croce di Cristo. La sua attenzione si volse su Gesù. In seguito, Simone fu sempre grato alla divina provvidenza che lo aveva messo in grado di vedere in Gesù il Redentore del mondo. 

Crocifissione:                                                                                                                                

Giunti sul luogo dell’esecuzione, Gesù non oppose resistenza. Sua madre lo guardò sperando ancora che Egli facesse un miracolo per salvarsi, quale angoscia provò non potendolo soccorrere nella sua distretta! Ella vide le sue mani inchiodate alla croce. I discepoli col cuore rotto, allontanarono dalla scena crudele la madre del Cristo. Gesù nella Sua straziante agonia, fregava per i Suoi nemici: “Padre perdona loro; perché non sanno quello che fanno”. La Sua mente non andava alle proprie sofferenze, ma alla tremenda retribuzione che attendeva i Suoi persecutori. Ebbe pietà di loro, della loro ignoranza e colpevolezza. Mentre i capi dei Giudei lo rinnegavano e gli stessi discepoli dubitavano della Sua divinità, il povero ladrone, sul limite dell’Eternità chiama Gesù suo Signore! Nessuno lo chiamò Signore mentre moriva sulla croce! Tranne il ladrone pentito; splendida confessione di fede in mezzo alle beffe e le bestemmie del popolino. I soldati che avevano legato Gesù sulla croce, divisero fra loro i suoi vestiti, disputandosi una veste tessuta senza cucitura. Per Cristo non era la sofferenza del corpo che lo riempiva di orrore e i disperazione, era il sentimento della malvagità umana che l’uomo accarezzava in sé invece di liberarsene che lo faceva soffrire. Anche la natura stessa esprimeva orrore. Ad un tratto la croce emerse dal buio e si udì una voce chiara, che sembrò echeggiare attraverso il creato. E Gesù gridò : “Padre, io rimetto la Spirito Mio nelle Tue mani”. Subito una luce avvolse la croce e la faccia del Salvatore risplendé più del sole. Poi Egli chinò il capo sul petto e morì. L’oscurità copriva ancora Gerusalemme. Le rocce dei monti circostanti si spezzarono con gran fracasso e enormi massi rotolarono nelle valli sottostanti. Nel tempio, davanti alla cortina che divideva il luogo Santo dal Santissimo, quella cortina robusta e pregiata che si rinnovava ogni anno si strappò in due. Il grande piano di redenzione si era compiuto. Paolo dice in     Galati 6:10-18 “Guardate con che grossi caratteri vi ho scritto di mia propria mano!
12 Tutti coloro che vogliono fare bella figura nella carne vi costringono a farvi circoncidere, e ciò al solo fine di non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. 13 Poiché neppure loro, che sono circoncisi, osservano la legge; ma vogliono che siate circoncisi per potersi vantare della vostra carne. 14 Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo. 15 Infatti, tanto la circoncisione che l'incirconcisione non sono nulla; quello che importa è l'essere una nuova creatura. 16 Su quanti cammineranno secondo questa regola siano pace e misericordia, e così siano sull'Israele di Dio.
17 Da ora in poi nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo il marchio di Gesù.
18 La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen
”.             

La resurrezione.                                                                                                                                

      Gesù era la primizia di coloro che dormono. Quando uscì dalla tomba chiamò una moltitudine fra i morti, risolvendo così per sempre la tanto contrastata della risurrezione di coloro che dormono in Gesù. Alla risurrezione i Cristo, lo splendore degli angeli illuminò la notte, e gli abitanti dei cieli cantarono con gioia ed esultanza:”Tu hai vinto Satana, e le potenze delle tenebre! Tu hai tramutato la morte in vittoria! L’esercito celeste lo scortava con canti di gioia e di trionfo. Alle porte della città di Dio coorti di angeli aspettavano il Suo arrivo. (Salmo 24:10). Gli angeli che aspettavano alle porte con armonia chiesero “Chi è questo Re di gloria?” “Egli è l’Eterno degli eserciti, Egli è il Re di gloria” risposero gli angeli della scorta con gioia e canti di vittoria!                                                 

   “Egli è il Signore forte e possente: il Signore potente in battaglia” Apocalisse 5:11-12. Ed ecco le porte della città di Dio si aprono interamente e la scorta celeste passa tra gli accordi delle arpe angeliche. Tutto l’esercito celeste circonda il Suo maestoso capo, mentre Egli si siede sul trono del Padre. Egli chiamerà i giusti dai loro sepolcri, alla Sua seconda venuta. Allora anche loro vedranno i segni del calvario sul corpo glorificato del figliuol di Dio. Il figlio di Dio ha trionfato sul principe delle tenebre, ha vinto la morte. I cieli cantano:              Apocalisse 5:13-14.                                

  Gesù non avrà pace finché i membri della famiglia umana non saranno reintegrati nel loro santo privilegio di figli e figlie i Dio. 

Amen Signore Gesù, vieni a prenderci.

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