MIO PADRE E LE POESIE

 


Mio padre, uomo d'altri tempi, si dilettava a cantare pezzi d'opera, spesso duettava con mia madre, aveva il palco fisso al teatro perchè amava un certo tipo di musica.

Mi declamava anche delle poesie, non di quelle che si imparano sui banchi di scuola,ma altre, di vita vissuta e di sentimenti

Una mi è rimasta impressa per il suo contenuto,si intitolava  “lo sciancato”, non  ricordo che poche frasi. Un bambino disabile  si rivolge alla madre: “Mamma, se avessi in un bel busto il cuor di un serpentello, mamma, ci avresti gusto che fossi così bello? Se le ginocchia ho strambe non t'amo con le gambe, il cuor che tu mi hai dato, mamma, non è sciancato !”

Che il Signore ci guidi a vedere al di là di ciò che guardiamo e risvegli in noi la sensibilità necessaria per saper leggere l'animo delle persone non soffermandoci al primo incarto, ma cercando di scorgere (come faceva Gesù) la sofferenza che può celarsi, pur, dietro un sorriso.             Nara    loninara@libero.it

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