RIFLESSIONI SULLA PERSONALITÀ DELLA DEITÀ

                                   

 Riflessioni sulla personalità della Deità 

 Ogni tanto mi soffermo a pensare, all'idea che ci siamo fatti su la personalità di Dio. Consolati, da quanto Gesù ci ha più volte affermato, che Dio, è per noi un Padre affettuoso, sempre pronto ad ascoltarci, ma non a soddisfare ogni nostra esigenza. Positivamente o negativamente, risponde alle nostre preghiere, Lui che conosce il futuro, può negarci qualcosa, che sarà poi per il nostro bene. Ci sono circostanze, però, non certo volute da Dio, che ci fanno dubitare. 
 Rom,8:28 "Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio " 
Ricordo le parole di una persona a me cara, persona consacrata nel più profondo dell'anima, le morì il figlio in un incidente stradale: “Faccio fatica a credere che ogni cosa cooperi per il bene." mi disse.

 Non sempre troviamo risposte a tutto ciò che accade, non abbiamo un perché. Personalmente credo che il il nostro Padre Celeste ci renderà tutto chiaro, quando lo raggiungeremo, dopo la risurrezione, dei giusti naturalmente. Dobbiamo fare i conti anche con l'Avversario;
 Apoc.12:12 “ Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è disceso a voi con gran furore, sapendo di non aver che breve tempo” 
 Nel dolore, che lui provoca, approfitta per indebolire la nostra fede; facendoci credere che Dio è lontano da noi, dai nostri problemi. 
Nelle maggiori sofferenze, Dio soffre con noi. Non dobbiamo cedere alle lusinghe dell'avversario, che fin dall'Eden è stato menzognero. Nei momenti peggiori, dovremmo pregare più intensamente, perché solo la preghiera può farci da scudo, il nostro baluardo, contro il nemico di Dio e dell'umanità. Cercò di tentare anche Gesù, ma Lui rispose” Sta scritto: “Adora il Signore, Iddio tuo ed a Lui solo rendi il culto”Mt,4:10 Mt,4:4 “Va Satana, poiché sta scritto: Non di pane soltanto, vivrà l'uomo, ma d'ogni parola che procede dalla bocca di Dio” 
Nella preghiera spesso lo invochiamo con parole come “Dio mio, Signore mio, mi domando, (però vuole essere solo una mia riflessione) Possiamo noi rivendicare questo possesso? 
Dio non lo si può impacchettare, Lui non è di nessuno. Il sacrificio dell'offerta della vita di Gesù, ci da, per chi lo accetta e lo segue, l'opportunità di essere chiamati suoi fratelli, nonché figli adottivi. Lui potrà sempre dire di noi: Sono miei” Giov,10:29 ,30 “Nessuno può rapirli di mano al Padre. Io e il Padre siamo UNO” Gesù però non si è mai espresso dicendo: “Nostro Padre” ha sempre specificato “ Il Padre mio e il Padre vostro”.
C'è una circostanziale differenza! La nostra mente non può arrivare a comprendere la grandezza e magnificenza di Dio. 
Sal37:7 “ Stai in silenzio di fronte all'Eterno, e aspettalo” 
Ap,14:7 “Temete Iddio e dategli gloria perché l'ora del Suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque.” 
 Avviciniamoci dunque a Lui con umiltà e rispetto, Lui è il Creatore di ogni cosa ma anche il rimuneratore delle brecce, il Salvatore, che dopo averci creato, ci ha concesso il perdono per le nostre colpe donandoci una nuova vita.
 Isaia 53:4,5 “Ma Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è stato su Lui, e per le Sue lividure noi abbiamo avuto guarigione” 
 La vita ci è stata donata, ma la salvezza ci è stata offerta, attraverso il Suo sacrificio, ne potranno usufruire solo coloro che valorizzeranno questo dono condizionato; accettando Gesù come personale Salvatore e seguendo le Sue orme. Altrimenti perché ci chiameremmo Cristiani?
 Ap,22:12 “Ecco io vengo presto, e il mio premio è con me, per rendere a ciascuno secondo che sarà l'opera sua”

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