I PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION

(X) I PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION
I “Protocolli dei Savi di Sion” è un libro antisemita, scritto dalla polizia segreta zarista all’inizio del ‘900, che descrive un fantomatico piano segreto degli Ebrei per conquistare e controllare il mondo attraverso finanza, massoneria e media. Venne spacciato per un verbale di una riunione svoltasi tra i capi
ell’ebraismo mondiale, i Savi di Sion per
l’appunto. Ovviamente la riunione non ebbe mai luogo e l’ebraismo mondiale non aveva e non ha capi che lo guidino verso chissà quale obiettivo. Il testo comparve per la prima volta in una
pubblicazione delle “Centurie nere” – un
gruppo della destra ultranazionalista vicino alla polizia segreta russa – nel 1903, anno in cui questa collezione di plagi, unita ad altri testi antisemiti, servì a giustificare le disfatte dell’impero russo, utilizzando gli Ebrei come capro espiatorio.
Negli anni successivi i “Protocolli dei Savi di Sion” furono la risposta alle isterie del popolo russo, preoccupato per la sconfitta con il Giappone e la successiva rivoluzione; risposta che ben presto si tramutò in "progrom”, le persecuzioni delle autorità locali russe ai danni degli Ebrei.
Il falso travalicò i confini russi agli inizi
degli Anni 20 per approdare nel Regno Unito, in Francia e in Germania e, infine, negli Stati Uniti. Fu proprio negli USA che l’industriale Henry Ford ne fece stampare mezzo milione di copie. Tuttavia, resosi conto di essere stato
ingannato dai suoi collaboratori, ritrattò le sue collaborazioni e si scusò. Nel 1921 il quotidiano britannico “Times”
dimostrò che i “Protocolli dei Savi di Sion” erano un falso, scoprendo, fra l’altro, che un brano citato si riferiva al “Dialogo agli inferi tra Machiavelli e Montesquieu”, nei quali i piani per dominare il mondo sono attribuiti a
Napoleone III.
I “Protocolli dei Savi di Sion” furono
tradotti in tutte le lingue d’Europa venduti in tutto il mondo, ma fu in Germania, dopo la prima guerra mondiale, che ebbero un grande
successo e divennero parte integrante della propaganda nazista. Tutti i disastri che avevano afflitto laguerra, la fame, l’inflazione devastante, erano solo colpa degli Ebrei. Alla fine del secondo conflitto mondiale, la diffusione dei “Protocolli dei Savi di Sion” ebbe una flessione in Occidente per poi essere
riportati in “auge” da alcuni leader politici del Medio Oriente, che utilizzano ancora oggi per attaccare Israele, attribuendogli la falsa volontà di dominare il mondo. Come abbiamo visto, l’odio versogliEbrei è nato ben prima della nascita dello Stato d’Israele. “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e
diventerà una verità”. È proprio vero, perché accade molto spesso nella vita di tutti i giorni.
Sappiamo bene, però, che per un credente la verità è molto importante, è alla base della sua vita quotidiana. Soprattutto chi ci governa dovrebbe informarsi molto bene prima di prendere una posizione o di far circolare informazioni errate, perché il loro è un
compito molto importante e delicato. Non è tollerabili che un senatore della Repubblica italiana, nel 2019, citi ancora i “Protocolli dei Savi di Sion”.
Molto spesso circolano notizie totalmente infondate su Israele e sull’ebraismo, poi queste notizie vengono ingigantite e generano odio, odio che si riversa giornalmente in tante città di paesi europei.
Dopo la Shoa e il triste periodo della seconda
guerra mondiale, si pensava che certi fatti Incresciosi non sarebbero più accaduti, memori di un periodo vergognoso e disumano. E invece la storia si ripete sempre.
Uno dei doni più importanti che un politico dovrebbe chiedere è la saggezza.
Ben fece il re Salomone quando chiese a Dio la saggezza per poter governare, e, come ricompensa, ricevette molto di più 

(1 Re 3:9-13). “Ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata”
 (Giac. 1:5).
Molte persone non amano cercare la verità, ma preferiscono discutere, fare sfoggio della propria cultura e dimostrare tutta la loro presunzione. Ben disse l’apostolo Paolo al suo
collaboratore Timoteo: “Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità… Ma schiva le questioni stolte e scempie, sapendo che
generano contese” (2 Timoteo 2:15,23).
Se ci affidiamo a Gesù, troveremo sempre la verità, perché Egli disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
Mettiamo tutto il nostro impegno per
ricercare sempre la verità in ogni contesto, perché la verità ci renderà liberi (Giovanni 8:31,32)

Stefania Celenza

(X) Estratto con permesso ed autorizzazione automatica concessa da FRANCESCO MODICA direttore responsabile della pubblicazione Trimestrale LA NUOVA CREAZIONE a PAOLO PALMIERI responsabile e PREDICATORE ITINERANTE x l'Italia degli STUDENTI DELLA BIBBIA ; Trimestre Gennaio/Marzo 2019 da pagina 29a 33

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